la luce e i colori della metropoli che non t’aspetti
La mia Milano ha una luce piena d’infinite sfumature.
È tonale, segreta e non sfacciata. Noi Milanesi siamo abituati e circondati da gradazioni di toni diversi di colori.
La pianura ha questa nebbia che crea una stupefacente profondità e a questa che Leonardo si è ispirato.
I colori di Milano sono grigi colorati raffinati ricercati come nelle opere di Vincenzo Foppa che possiamo ammirare nella Basilica di Sant’ Eustorgio e cosi nei negozi, nei ristoranti usano colori in infinite gradazioni e sfumature, rendendo l’ambiente elegante armonioso, mai scontato.
Anche nella moda basti pensare a Giorgio Armani sia stato influenzato per quelle infinite varianti di grigio mai monotono semplice, elegante, questa è Milano.
Camminando di giorno si nota il colore rosso mattone di tutte le chiese paleocristiane di Milano da Sant’Ambrogio a Santa Maria delle Grazie a San Marco che accostato al cielo azzurro sembra quasi rosato e tenue e non chiassoso, ti avvolge in una luce calda e con infinite sfumature. Ed ecco un raggio di sole che sfiora la superficie del Duomo e il marmo di Candoglia per magia diventa rosato.
La luce al tramonto di Milano è raffinata, dal contrasto con i tetti delle case, delle chiese, dai grattaceli dalle guglie del Duomo sbucano le nuvole e il cielo con infinite variazioni di viola e azzurri e aranci dandoti un’emozione unica.
La luce nella notte di Milano vive e vibra di riflessi scintillanti nei materiali innovativi, nelle luci che si vedono in piazza del duomo attraverso le finestre del museo del Novecento dall’istallazione di Lucio Fontana, alle lampade di design nei locali che creano miriadi di atmosfere diverse .
Milano è ricca di sfumature e di riflessi è per questo che si ama e solo con il tempo si impara ad osservare e ad apprezzare. Come quando entri nei cortili nascosti nelle case d’epoca da un ingresso buio, scopri una luce che illumina e da vita ai cespugli e alle piante ricercate che non ti aspettavi e trovi una Milano nascosta che non tutti conoscono.
Francesca Bruni pubblicato 15 ottobre 2020 IL GIORNO