la magia del papier peint

 In Tecniche pittoriche - Articoli DE/AR

La storia ci insegna che, dai tempi più remoti, l’uomo ha decorato le pareti che  lo circondano, usando ogni genere di tecnica, tra le tante il papier peint che nella  traduzione letterale del termine, significa “carta dipinta”.

L’arte nasce in Cina e in Giappone nel XVI; i primi decoratori rappresentavano uccelli e farfalle attorniati da bambù  e arbusti esotici dipinti a mano su fondi di colore pastello.

Nel 1700 si raffigurano panorami più complessi; artisti europei come Zuber e Dufour lanciano la moda del papier panoramiqhe, un decoro continuo che si svolge lungo i muri  dell’ambiente e  che, a   differenza dell’affresco, non è eseguito sul posto ma in atelier, con stampi incisi a mano.

La novità seduce subito il gusto occidentale, per il potere quasi magico di aprire nuovi spazi e di annullare il confine delle quattro mura, dando  l’illusione di un orizzonte sempre più lontano.Alcuni esempi si possono oggi ammirare a Rixheim, cittadina francese nel cuore  dell’Alsazia “capitale” del papier peint.

Negli ultimi tempi, dati gli spazi sempre più ridotti, è tornato in auge questo genere.La necessità è quella di caratterizzare in modo decisivo ambienti diversi che confluiscono l’uno nell’altro, ma la tecnica è   utilizzata in modo diverso rispetto ad una volta: non più ricoprendo tutta la stanza, ma solo una parete che può fungere anche da divisorio.

Parlando di carta da parati, l’immagine più comune è quella di muri rivestiti con disegni regolari e ripetitivi ma in origine non era così  sebbene, oggi come allora, i soggetti sono diversi in ogni genere per soddisfare il proprio gusto ed esigenze. I peipiers peints sono utilizzati per lo più in pannelli incorniciati da modanature, e molti artisti utilizzano come supporto per i loro dipinti, anziché la carta, una tela preparata che può essere agevolmente trasportata e messa in opera

Diverse sono le possibilità d‘utilizzo: i pannelli si possono incollare alla parete come le carte oppure montati su telaio e fissati al muro circondati da una cornice il che permette di recuperare i dipinti in caso di trasloco; oppure si possono sospendere a supporti metallici alla maniera degli arazzi.

Una tecnica antica ora riscoperta per la sua mobilità e praticità, adattabile alla nostra vita in continuo cambiamento.

Francesca Bruni pubblicato novembre 2012 sulla rivista di arredamento DE/AR

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